Rischio reazione a catena anche 5 e 6 in crisi
La situazione in Giappone appare sempre più disperata. Per il reattore 1 si sospetta si sia già innescata una reazione a catena del combustibile mentre ora anche i reattori 5 e 6 di cui non si era parlato molto sono entrati in crisi da raffreddamento. Gli ingegneri TEPCO piangono in diretta TV.
Sì, forse finalmente l’era nucleare è finita in Giappone, un po’ dove era cominciata, ma ancora una volta a che prezzo? Traiamo da tutto questo la forza per pensare in modo nuovo e comprendere i nostri limiti, facciamo del vero progresso d’ora in avanti.
Forse è ora.
Non si può dire che le centrali nucleari non siano costruite con criteri di massima sicurezza, tuttavia il rischio zero non è di questo mondo e qualche incoveniente può sempre capitare magari, come nel caso del Giappone, dovuto a cause esterne difficilmente prevedibili. Qualunque sia la causa, se si arriva alla perdita di controllo della reazione l’ epilogo è irreversibilmente disastroso con emissione nell’ambiente di radioattività ed evidenzia la nostra completa incapacità di far fronte a questo tipo di inconvenienti. Ma siamo proprio sicuri di aver bisogno del nucleare? Che senso ha rincorrere consumi che sono sempre più “futili” se non dannosi?
Forse abbiamo più bisogno di una cultura energetica e ambientale per capire l’assurdità di questa continua rincorsa che non è più in grado di generare maggior ricchezza e maggior benessere col nucleare o senza. Non è un caso che tutti i paesi più industrializzati crescono ormai poco o nulla in balia di una crisi che pare essere sempre più strutturale evidenziando il fatto che i limiti di crescita sono stati ormai raggiunti.
La descrescita sarà perciò inevitabile: stà a noi decidere se perseverare con metodi e sistemi del passato nell’illusione di una ripresa oppure se cominciare a pensare al nostro futuro.