Benzina: quasi a 1,6 euro al litro
Nuovo record per la benzina alla pompa, la cosa interessante è che ci siamo già tutti rassegnati. Nel 2008 l’impennata dei prezzi aveva ridotto il traffico e indignato le persone. Ora la rassegnazione è palpabile…
Il problema è che in questo modo una fetta sempre più consistente del nostro reddito verrà progressivamente assorbito dalle necessità energetiche. Non è un buon percorso, meglio iniziare la propria transizione in modo precoce e graduale.
Per chi non ha ancora cominciato, magari questo è un buon momento… a volte certi piccoli stimoli aiutano.
hai perfettamente ragione, cristiano. io ho cominciato e mi sono equipaggiato con bici e sacche per andare (dove possibile) al lavoro….ed effettivamente è come (ri)scoprire una nuova dimensione. la mente vola all’urbanistica, all’organizzazione dei trasporti, alla dipendenza (tossicologica) dalle energie fossili, alle modalità dell’abitare e di aggregazione….
un caro saluto
max
Ma per la maggior parte delle persone invece l’emergenza non implica consapevolezza..
I miei familiari non ne vogliono sapere di includere il costo dei combustibili fossili nel bilancio familiare, anche se dipendono fortemente da essi (hanno 2 auto in famiglia). L’altro giorno un pieno alla Panda è costato 60 euro.
Ho fatto due transition talk con la loro partecipazione e quella di alcuni amici, ma non è stato loro possibile cogliere (non sono io stato capace di far arrivare) il concetto di dipendenza.
Tendono ad escludere dalle loro ipotesi che il problema sia la loro dipendenza, il loro schema mentale di concepire la società e le forme di consumo.. piuttosto la risposta va sulla questione: “i pannelli costano”, oppure: “ci toccherà comprare l’auto elettrica”.. come se una mano invisibile fornirà ad un certo momento, e senza il loro minimo ingaggio, la soluzione, “com’è sempre stato”.
E’ dura rompere questo muro di apatia mentale.
Mi viene da dire, vedo piu facile portare avanti la mia transizione traslocando in un posto dove il processo è già innescato.
Non basta la disponibilità delle informazioni per cambiare il proprio stato mentale, è una precondizione, ma non è sufficiente. Serve anche uno spazio che accolga le emozioni che accompagnano un possibile cambiamento.
Quel tipo di spazio difficilmente può essere fornito da un singolo, men che meno da qualcuno troppo familiare. È per questo che la Transizione parte da un gruppo, serve un contesto sociale per creare lo in grado di accogliere il cambiamento delle persone.
Detto questo, traslocare è sempre una possibilità, ma io sono sempre più convinto che non ci siano situazioni in cui non è possibile attivare il processo. In ogni caso il vecchio proverbio “nemo profeta in patria” ha il suo senso. Non ho un dato statistico preciso, ma nei gruppi di transizione che conosco e che funzionano bene, spesso ci sono persone estranee alla comunità.
Per chi arriva da fuori è sempre più facile portare idee nuove…