Com’è andata a Montecchio
Quello che mi è rimasto in testa dopo il tDay di Montecchio sono soprattutto i sorrisi degli organizzatori (li vedete qui sopra) e come sempre gli incontri “straordinari” che si fanno quando si traffica con la Transizione.
Ancora una volta grazie a tutti della pazienza, dell’attenzione e dell’intensità che ha caratterizzato questa giornata (e ovviamente grazie ad Andrea per il mistico cous cous).
Quello che abbiamo scoperto è che nel vicentino esiste un certo fermento inespresso, in molte località diverse ci sono persone che stanno pensando alla Transizione come strumento di riorganizzazione della realtà, ma mancano al momento le connessioni e dei veri e propri gruppi guida in grado di facilitare l’accensione del processo nel territorio in cui vivono.
In pratica abbiamo scoperto che c’è un Centro di Avviamento Temporaneo (quello che poi viene abbreviato CAT) già bello e pronto, forse devono solo decidere di prendere atto e passare all’azione. Nessuno della trentina di presenti ritiene invece di avere già le condizioni necessarie per la formazione di un Gruppo Guida, ma in molti avrebbero voglia di provare.
Appello ai vicentini
Faccio quindi subito un appello, se ci sono persone interessate in quell’area, forse è una buona idea entrare in contatto e vedere che fare. Già ieri si è parlato di un possibile Transition Training o di altre strade da percorrere.
In generale il terreno sembra molto fertile, tante associazioni che già fanno ottime cose e una notevole assenza di tensione e conflitto nelle persone riunitesi sabato (che non è una cosa scontata).
La FisBowl del pomeriggio ha fatto emergere molto della natura delle persone presenti, tutte piuttosto riflessive e con alle spalle percorsi anche lunghi di “teoria e pratica del pensiero critico”. Molti hanno già sperimentato altre vie e ne hanno compreso limiti e potenzialità. Molti mi sono sembrati già ben oltre ogni tentazione di approccio ideologico. La mia impressione è che questo crei un contesto davvero favorevole… vedremo.
Menzione speciale
Una menzione speciale va all’incontro con Andrea Campanella, meglio noto come Pazzo da Viaggiare. È stato il nostro cuoco, ma la sua vera attività è fare il biciclomane compulsivo, macinando migliaia di chilometri in condizioni di sussistenza per raccogliere donazioni che si trasformano poi in acqua (leggi pozzi) in Africa.
Presto partirà per un giro in Italia e se avete voglia di invitarlo e ospitarlo credo sia qualcosa che può arricchire la vostra vita e il suo viaggio. Credo che sicuramente cercheremo di farlo passare per Monteveglio, Il suo sorriso è già ragione sufficiente, vi assicuro.
Chiacchiere e commenti
Mi rendo conto che ormai la prima parte del mio talk pone di fronte a una situazione drammatica, purtroppo i dati rispetto a clima, risorse, economia, situazione sociale, sono quel che sono.
Ci vuole un po’ a metabolizzare e rielaborare in positivo la sofferenza che ne deriva. Come sempre, se avete voglia di commentare l’esperienza e di scambiarvi emozioni, idee e considerazioni, potete utilizzare i commenti a questo post.
Quello che scrivete potrebbe essere molto utile ad altri che leggono.
Ancora grazie a tutti e un abbraccio.
Ciao, sono Sabrina e sono di Arzignano … mi piacerebbe tenermi in contatto.
L’ha ribloggato su Andrea Michelin.
L’ha ribloggato su Piano Infinito.