Che faremo alla Fest’? Teatro!
Venerdi sera alla prima Transition Fest’ Nazionale, ad apertura (o chiusura) della Pecha Kucha night, la compagnia teatrale “I Camminanti” presenta
FINANZA VERSO LA FINE DI UNA SCHIAVITU’
spettacolo nato dalla risposta creativa di un gruppo di cittadini coinvolti in un gruppo di studio sulla Transizione
Ecco come lo raccontano Raffaella, Luigi, Carmine, Giada, Iacopo, Isabella , Francesco, Maria Cristina, Giorgio, Claudio e Jane:
Prima di affrontare un problema, bisogna conoscerlo, ma non si arriverà mai a conoscerlo se prima non ci si rende conto di essere di fronte ad un grosso problema.
Il nostro scopo è di illustrare i problemi finanziari senza essere pesanti e proporre un nuovo modello di economia solidale.
Quando la schiavitù fu abolita in America, molti degli ex schiavi — non sapendo cosa farsene della libertà — chiesero agli ex-padroni di tenerli con sé. Lo stesso sta succedendo oggi. Il frutto del nostro lavoro ci dà la libertà economica!Ma non sapendo bene come usarla, abbiamo dato la gestione dei nostri risparmi alla finanza che cerca il profitto a breve termine e a governi miopi che non tengono conto dei prevedibili problemi che la globalizzazione comporta, con conseguenti danni economici, ambientali e quindi sociali.
Il petrolio a basso prezzo finirà con conseguente necessità di trovare altre fonti di energia sostenibile e ripensare tutti i rapporti economici e sociali. E’ quello che è successo a Totnes, la prima “transition town” in cui lo slogan “pensare globalmente, agire localmente” è diventato realtà.
Senza bisogno di decreti comunali e votazioni, di leggi e regolamenti, gli abitanti hanno messo pannelli solari sui tetti, avviato il programma di riciclaggio dei rifiuti e aumentato l’uso dei trasporti pubblici, delle biciclette e delle auto elettriche. Hanno preso l’impegno di acquistare solo prodotti locali e coniato anche una moneta del posto, il “Totnes pound”, che può essere spesa solo all’interno delle mura cittadine.
Con l’andar del tempo, l’economia del villaggio si è concentrata sempre più sullo scambio e la condivisione di beni e servizi anche tra aziende.
Non sono però realtà autarchiche quelle che propongono le Transition Towns, ma reti efficienti in grado di reggere l’urto della crisi economica e finanziaria che ci sta investendo.
Non siamo schiavi di una certa finanza per costrizione, ma per ignoranza.Lo spettacolo termina con un grido di speranza:
Noi siamo liberi di cambiare il sistema, di affidare i nostri risparmi a gente onesta, che non investe in armamenti, opere gigantesche e inutili. Basta volerlo e se in questo breve spettacolo avremo dato un solo suggerimento:
Si può cambiare
Allora non abbiamo e non avete perso tempo.
Per liberarci dalla schiavitù dei poteri finanziari, basta volerlo, organizzarci, e si può fare!
Il 16 dicembre 2012 alla Compagnia viene consegnato il Premio intitolato a Tiziano Terzani per una cultura di Pace. La consegna avviene nel Salone dei 500 in Palazzo Vecchio a Firenze, viene premiato il principale autore dei testi, Giorgio Misuri per il testo “Transition Towns, rappresentazione di un’idea”
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